Santa Maria del Molise è un borgo immerso in un paesaggio modellato dall'acqua, attraversato dal Torrente Rio, affluente del Biferno.
Originariamente frazione di Sant'Angelo in Grotte e chiamata prima Cretara, poi Santa Maria e Giacomo, il paese si sviluppò dopo il terremoto del 1805, quando la popolazione si concentrò attorno alla chiesa dei SS. Maria, Filippo e Giacomo. Nel 1955 divenne sede municipale, mentre Sant'Angelo in Grotte rimase il centro spirituale della comunità.
Nelle vicinanze della chiesa si trova la Fonte Le Tre Cannelle, costruita con elementi di un'antica fonte romana. Tra le decorazioni spiccano una ninfa, la divinità Fontus e un fiore di ninfea, simboli delle antiche celebrazioni della Fontinalia, festa romana dedicata alle acque.
Sant'Angelo in Grotte, arroccato su uno sperone roccioso, è abitato sin dall'antichità, come dimostrano resti sannitici e metallurgici. In epoca longobarda fu fortificato con un castello e divenne un importante centro spirituale grazie alla chiesa rupestre di San Michele Arcangelo.
Di grande valore artistico è la cripta della chiesa di San Pietro in Vincoli, con affreschi del XIV secolo raffiguranti le Sette Opere della Misericordia, raro esempio di arte medievale.
Ai margini del paese si trova la Fontana Murattiana, struttura pubblica ottocentesca per l'approvvigionamento idrico, munita di lavatoio, un tempo luogo di socializzazione.
A metà Novecento, l'amministrazione comunale fu trasferita a Santa Maria e Giacomo e il comune assunse il nome attuale. La chiesa dei SS. Maria Giacomo e Filippo ha in adiacenza la canonica realizzata durante il XIX secolo.
In questo paesaggio naturale si trova il Parco dei Mulini, un luogo suggestivo che racconta la vita di un tempo attraverso gli antichi mulini ad acqua. Cascate e laghetti arricchiscono l'ambiente, creando un'oasi di pace e armonia.