Vinchiaturo è un borgo molisano situato tra la catena montuosa del Matese e Campobasso, in una posizione strategica tra le valli del Biferno e del Tammaro. Fin dall'antichità, fu un crocevia di transumanza e commerci. Nei dintorni, resti di mura in opera poligonale sono attribuiti alla mitica città sannita di Ruffirium, che, secondo la leggenda, fu distrutta dal generale romano Quinto Fabio Massimo Rulliano durante le Guerre Sannitiche.
Il borgo compare nel Catalogus Baronum dell'XI secolo come feudo dei Conti di Molise, assegnato a Hugo Cappella. Dopo la conquista aragonese del 1449, passò alla famiglia Trossa e, nel 1626, a Federico Longo, che divenne Marchese. I Longo mantennero il feudo fino all'eversione della feudalità. Il centro storico si sviluppò attorno alla Chiesa di Santa Croce e all'antico castello, poi trasformato in Palazzo Marchesale. Divenuto Palazzo Jacampo, fu occupato dagli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale: all'interno è conservata una scritta riferita al passaggio del generale Montgomery nella struttura. Nel 2010 l'ex Palazzo Marchesale fu acquistato dalla famiglia Perrella.
In località Monteverde sorgono i ruderi del cenobio benedettino di Santa Maria di Guglieto (VII sec.), accanto alla chiesa costruita negli anni '30. Il sito è un suggestivo punto panoramico e luogo di culto.
La Fontana dei Leoni (1899) impreziosisce la villetta comunale, dove si trovano un cippo funerario romano e una statua dedicata agli emigranti, che nel 2014 contribuirono alla nascita del Museo delle Migrazioni.
La chiesa di San Bernardino da Siena, patrono del paese, è legata al passaggio del santo a Vinchiaturo. Tra le tradizioni spicca il lancio della pezza de casce durante il Carnevale, una gara in cui si fa rotolare una forma di formaggio da 30 kg lungo un percorso. Nei dintorni, un laghetto artificiale attira pescatori e amanti della natura.